JOHN LOCKE

 JOHN LOCKE

Vita e opere

John Locke nasce nel 1932 in Inghilterra. Studia ad Oxford, dove in seguito insegna, e diventa maestro delle arti.

Qui si occupa di studi naturali e di medicina, sebbene non arriverà mai a diventare dottore.

A trentacinque anni diventa segretario del conte di Shaftesbury, esponente del partito whig, e si occupa attivamente di economia e politica.

Nel 1667 scrive il Saggio sulla tolleranza, che è fondamentale per la separazione tra il potere statale e le fede religiosa, e l’opera economica Considerazioni sulle conseguenze della riduzione dell’interesse (1668).

Dopo un soggiorno in Francia (1675-1679) per curare la propria salute, Locke torna in patria, ma nel 1682, dopo il crollo della fortuna politica di Lord Shaftesbury per il suo coinvolgimento in una congiura contro Carlo II (1630-1685), il filosofo si autoesilia in Olanda. 

La sua attività filosofica si fa poi sempre più ricca. Pubblica anonimamente L’epistola sulla tolleranza (1689) e i Due trattati sul governo (1690), e sempre dello stesso anno il Saggio sull’intelletto umano. Degli anni successivi sono i Pensieri sull’educazione (1693), i saggi su La ragionevolezza del cristianesimo (1695-1697) e la Condotta dell’intelletto (pubblicata postuma).

Dal 1691 si ritira nell’Essex dove vive fino alla morte, occorsa nel 1704.


Pensiero

John Locke è considerato il padre dell'empirismo inglese.

L’empirismo concepisce l’esperienza come origine primaria della conoscenza, nonché come criterio di verità e certificazione delle tesi.

La ragione non viene negata, ma limitata dove essa pretenda di stabilire verità necessarie senza sottoporle alla verifica e al controllo empirico. La ricerca filosofica consente così di utilizzare tutti quegli strumenti che sono adeguati alle possibilità umane, purché i risultati conseguiti possano sempre messi alla prova, verificati e confutati.

Se le idee derivano dall’esperienza, è anche vero che questa può essere esterna (quindi riferita alle cose naturali), o interna (quindi riferita allo spirito umano e alla nostra speculazione intima). Le idee si divideranno allora in idee di sensazioni, desunte dall’esperienza esterna, e idee di riflessione, desunte da quella interna.

Le idee, assunte con l’esperienza, sono gli elementi semplici a cui la ragione può attingere per formare idee complesse e ragionamenti.

Le idee complesse, di per sé infinite, sono divisibili in tre categorie:

- i modi, ovvero quelle idee che sono mere manifestazioni di sostanza e non possono essere considerate sussistenti di per sé;

- le sostanze, ovvero quelle idee complesse esistenti in questo caso di per sé e di cui fanno parte la sostanza corporea;

- le relazioni, cioè i rapporti che l’intelletto riconosce tra un’idea e le altre;

Infine, la conoscenza può essere considerata vera solo se è presente un’effettiva conformità tra idee e realtà; quest’ultima viene a sua volta divisa da Locke in tre ordini:

- l’io, che viene conosciuto mediante l’intuizione ed è connesso alla percezione della percezione, quindi alla certezza di esistere;

- Dio, che viene conosciuto mediante una dimostrazione razionale;

- le cose e il mondo, che vengono conosciute mediante la sensazione, quindi il riconoscimento che esiste qualcosa all’infuori dell’io;

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